È ormai un mese che stiamo lavorando da casa: lo smart working rappresenta un’avventura inaspettata e innegabilmente obbligata, ma dagli esiti positivi.
La paura iniziale di non riuscire a lavorare nel migliore dei modi è infatti sparita molto velocemente e, anche se questo significa vivere per 8 ore della giornata con gli auricolari nelle orecchie, alla fine il risultato è che non solo si riesce a lavorare bene, ma addirittura in certi casi si lavora più di prima!
Certo, non sono tutte rose e fiori: dal momento che la resilienza ci ha resi tutti smart workers, talvolta le connessioni saltano, i server si saturano e i telefoni squillano a vuoto. Ma con positività, i giusti “trucchi del mestiere” e spirito di iniziativa si può risolvere qualsiasi situazione. E poi anche fare di necessità virtù è un’arte, quindi perché non esprimere tutta la propria creatività con nuove idee?
Se c’è una cosa che ho imparato in questo mese è che le difficoltà, nel lavoro come nella vita, sono sempre inaspettate e non si possono evitare. Ma con la giusta spinta e lucidità di pensiero si possono trovare sempre tante soluzioni, mettendosi nella situazione di guardare la realtà da punti di vista sempre nuovi e, spesso, molto interessanti.