Da pochi giorni negli Stati Uniti i contenuti di e-commerce iniziano ad apparire in TV

Lo scorso giovedì NBCUniversal ha presentato NBCUniversal Checkout, una piattaforma diretta al consumatore che consente alle piccole e grandi aziende di collegare i contenuti televisivi con le loro proposte di e-commerce.

Grazie a questa piattaforma, i rivenditori possono creare contenuti di marca ed editoriali sui canali di NBCUniversal per collegare gli spettatori TV ai propri canali di vendita online e integrare NBCUniversal Checkout con i loro post sui social media.
Fino alla fine dell’anno, per agevolare la ripresa economica, la società rinuncerà alle commissioni sulle vendite.

Il lancio di NBCUniversal Checkout rappresenta lo sforzo più recente che NBCUniversal ha fatto per colmare il divario tra contenuto televisivo e commercio elettronico.

Nel marzo 2019, la società aveva già presentato un sito Web collegato al canale televisivo Golf Channel che consentiva agli acquirenti di interagire con marchi, spettacoli e personalità della TV.

Secondo quanto affermato da NBCUniversal l’obiettivo di questo progetto è quello di facilitare il passaggio dai negozi fisici alla consegna e al commercio elettronico, in un momento in cui a causa dell’epidemia COVID-19 molti rivenditori al dettaglio sono stati costretti a chiudere. NBCUniversal Checkout avrebbe pertanto lo scopo di aiutare le aziende offrendo una nuova tecnologia.

Naturalmente, NBCUniversal non è l’unico editore televisivo ad essersi avventurato nello spazio commerciale per rendere l’e-commerce più accessibile. Mercoledì scorso Google ha annunciato che avrebbe consentito ai venditori di elencare i prodotti senza pagare commissioni e continua a testare il il suo modulo di shopping su YouTube.

A guardare bene questa accelerazione tecnologica, come quelle di Streetify, eBay, Builder.ai e Google, personalmente mi sembrano un assalto alla diligenza: visto che tanti commercianti hanno dovuto chiudere e sono in seria difficoltà, attacchiamoli ora che sono più deboli.

Mi chiedo però se i piccoli commerci avranno le capacità tecnologiche, la visione e le competenze di marketing per fare questo passaggio generazionale. E poi ancora, ma se i piccoli negozianti venderanno on line, che senso avrà per loro pagare l’affitto (caro) di un negozio? Che ne sarà delle nostre vie dello shopping?

Certo è che il futuro prossimo potrà riservarci molte sorprese, anche quella paradossale di ritornare ad acquistare dai negozianti di paese!