Sono anni che si sente parlare dell’impatto potenzialmente negativo dei social media sulla socialità ma in pochissimi giorni, lo scenario si è ribaltato.

Le piattaforme che usiamo tutti i giorni come strumento principale di coesione con i nostri amici e i nostri interessi si sono infatti mostrate fedeli alla loro promessa iniziale.

Certo, a volte è ancora impossibile controllare la qualità delle informazioni ma durante queste settimane di contagio abbiamo visto Facebook e Instagram limitare la diffusione di disinformazione, connettere le persone con fonti credibili, offrire supporto ai governi e ai leader di aziende e community, sospendere tattiche di advertising che sfruttano la situazione (ad esempio per vendere maschere sanitarie a prezzi gonfiati).

Per proteggere le persone dalla disinformazione il team Trust and Safety di Google sta lavorando 24 ore su 24 in tutto il mondo per proteggere gli utenti da phishing, teorie cospirazioniste, malware e disinformazione vigilando costantemente su eventuali nuove minacce da contrastare.

YouTube è al lavoro per rimuovere rapidamente qualsiasi contenuto che affermi di poter prevenire il Coronavirus senza il supporto di cure mediche.
Su Google Ads vengono bloccati tutti gli annunci che monetizzano sul Coronavirus.

Queste piattaforme, rivali storiche, si sono dunque alleate per rispondere insieme a questa crisi, aiutando l’OMS e le istituzioni a pubblicare annunci di servizio pubblico e permettendo a milioni di persone di connettersi in ogni momento della giornata.

Reagendo a questa situazione, stanno dimostrando un senso di responsabilità che non potrà che fare del bene alla nostra relazione con gli strumenti social che ognuna di esse rappresenta.