I rappresentanti dell’industria, del commercio e della ristorazione scrivono al Consiglio di Stato. Chiedono di riaprire.
«Senza economia non c’è salute né socialità». Quindici “nomi grossi” fanno un appello al governo affinché «intervenga al più presto» presso il Consiglio federale
«I virus uccidono le persone, i lockdown l’intera società». Si conclude così, con una frase iconica quanto sofferta, la lettera inviata oggi al Consiglio di Stato da quindici esponenti dell’economia e delle principali associazioni imprenditoriali del Ticino. Nomi “grossi”, che mettono sul tavolo del governo tutto il loro peso e la loro preoccupazione.
Il motivo: le voci insistenti di un possibile prolungamento del lockdown oltre il mese di marzo. Un’eventualità che – secondo i firmatari – «non è sostenibile dal punto di vista finanziario e nemmeno politico». L’appello riassume quelli lanciati già nei giorni scorsi da alcuni dei firmatari. Altri erano rimasti finora in silenzio, ed escono allo scoperto per la prima volta. Per chiedere al Consiglio di Stato di «intervenire con la massima determinazione» affinché Berna «rinunci a proseguire la sua politica di chiusure indiscriminate quanto arbitrarie dei commerci e dei pubblici esercizi».
Bar, ristoranti, palestre, hotel. Categorie unite nell’affanno economico causato dalle chiusure, e dal timore di una proroga fino alla primavera. «Se l’economia non regge, vengono a mancare i mezzi per sostenere la salute e la socialità» sottolinea la lettera firmata tra gli altri da Jürg Heim, rappresentante in Ticino della Federazione svizzera centri fitness e salute, dal presidente di GastroTicino Massimo Suter, dalla presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga, dal direttore della Camera di commercio Luca Albertoni e da quello di Hotelleriesuisse Ticino Lorenzo Pianezzi.
Nella lista non mancano esponenti di spicco della politica – i consiglieri nazionali Rocco Cattaneo e Fabio Regazzi – dell’imprenditoria – Silvio Tarchini, Roberto Mazzantini, Ivan Pin, Giovanni Frapolli – e della grande distribuzione – il presidente della Disti Enzo Lucibello.
Al governo ticinese, di cui lodano la tempestività e l’efficacia d’intervento dimostrata finora, i firmatari chiedono di «intervenire prima che sia troppo tardi, pianificando la ripresa delle attività economico-produttive nel nostro Cantone». Le associazioni di categoria, dal canto loro, assicurano che offriranno «la massima collaborazione» affinché la ripresa delle attività avvenga «con il rigoroso e verificato rispetto delle norme preventive che attualmente sono il distanziamento, la disinfezione, il porto della mascherina».
L’elenco dei firmatari:
Albertoni Luca Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino
Cattaneo Rocco Consigliere Nazionale
Doninelli Marco Unione Professionale Svizzera dell’Automobile Ticino
Fontana Carlo Imprenditore e membro HotellerieSuisse Ticino
Frapolli Giovanni Imprenditore
Heim Jürg Delegato Federazione Svizzera Centri Fitness e di Salute
Lucibello Enzo Associazione dei grandi distributori ticinesi (DISTI)
Mazzantini Roberto Imprenditore e membro Associazione ImprendiTi
Nacaroglu Rupen Società dei Commercianti di Lugano
Pianezzi Lorenzo HotellerieSuisse Ticino
Pin Ivan Imprenditore e membro FSCFS
Regazzi Fabio Consigliere Nazionale
Sommaruga Lorenza Federcommercio Ticino
Suter Massimo Gastroticino
Tarchini Silvio Imprenditore
Fonte: Tio.ch